Rammendi (Kintsugi)

Alba
Come sospese
Fra nidi di parole e di silenzi
Le tue mani rammendano i miei voli
Ogni caduta
Ogni mia ferita

Col filo luminoso di un sorriso
Rendi preziosi
I solchi insanguinati dei ricordi.

Riyueren
Suncatcher

Ho sempre immaginato l’amore come un volo a due ma sinceramente, visti i miei precedenti, non pensavo fosse possibile. Mai dire mai, evidentemente: quando non ti aspetti più nulla, la vita arriva e ti sorprende con i suoi effetti speciali.

L’ospite (in)attesa

Unexpected guest
Ospite inattesa ma gradita
Lame sottili nelle tue ali nere
Prigioniere entrambe
Sui vetri del mattino e del silenzio
Che prelude al giorno.

Vattene via, prima che il Sole accenda
il suo sorriso sopra i monti oscuri
e nei tuoi occhi bruci
la memoria del cielo e delle stelle.

E ti allontani in volo (ho aperto la finestra)
Mentre io qui rimango
In un fragile mondo a costruire
Questi inutili ombrelli di parole
per quando il mio dolore scende a pioggia
Sul corpo
E mi scava la carne sino all’osso.

Riyueren
Unexpected guest
Unexpected guest
Unexpected guest

La sorpresa di un volo

Horizons
Ali di luna
Io volo nel tramonto.
Alba nel cuore.

Riyueren
Horizons

Non sempre la magia arriva e si offre al mio sguardo. Non sempre. A volte. E raramente finisce dentro ad una foto proprio mentre la sto scattando.

L’altro giorno, mentre stavo semplicemente fotografando, come al solito, il cielo dalla finestra della mia camera, mi è stato donato questo volo solitario.

Una sorpresa dai tanti significati: li ho nascosti in un haiku.

Tutto viene al momento giusto, quando è tempo che avvenga. Non posso che esserne grata.

Suncatchers (Completezza nella Luce)

In questo periodo di assenze ripetute ho riflettuto molto sul significato e sul senso dell’avere un blog e, come ho scritto recentemente, l’ho definito l’equivalente del cassetto in cui finivo per nascondere ( e successivamente anche perdere) le cose che scrivevo. Ecco, mi sbagliavo: Mutazioni non è un cassetto e di sicuro non è un posto dove nascondere cose (agli occhi, spesso famelici, del web non puoi nascondere nulla: una volta cliccato su “pubblica” il mondo intero conoscerà la tua anima, non solo il tuo indirizzo IP)

Ho pensato invece alla sua somiglianza con i suncatchers, quelli che in parte sono stati acquistati da me nel 2019 al mercatino di Natale a Ulm, in parte regalati da mio figlio, i miei suncatchers tutti made in Germany.

Suncatchers
la mia finestra sul tramonto, ma al mattino

Mutazioni è il mio cuore di cristallo, quello che si lascia attraversare dalla Luce e ne fa arcobaleno non sulle pareti di casa ma su quelle dove dimora la mia anima.

Mutazioni è il mio dono, per contraccambiare negli unici modi che conosco, scrittura e fotografia, un altro dono: la vita che mi è stata data anche se io non l’ avevo chiesta ( a dire il vero nemmeno chi me l’ha data, sono stata un incidente di percorso, mi è stato detto sin da bambina). Ad ogni modo non posso che ringraziare per questa opportunità.

È attraverso il dono di sé che si raggiunge la completezza: quello che è stato detto a proposito del fare il vuoto per poter essere colmati è proprio vero.

Suncatchers
la mia finestra sul tramonto quando viene sera

Spesso rifletto su quanto è superfluo quello che noi riteniamo indispensabile: basta dare una semplice occhiata alle pattumiere in fondo alla strada, stracolme di involucri inutili, più voluminosi di quell’ inutile necessario che contenevano ( e spesso, ahimè, anche più indistruttibili).

Che cosa resta di noi, alla fine? Tante cose che non potremo portarci dietro, anche se ci appartengono, perché quelle cose non sono noi.

Ecco allora che io decido di stare qui senza involucri, senza buccia, senza corazze ( che del resto non ho mai avuto). Mutazioni è un cuore di cristallo che però nessuno potrà mai frantumare.

Voglio diventare una suncatcher, perché io solo così sono completa, quando condivido gli arcobaleni che riesco a vedere in ogni frammento di Luce .

Del resto a me piace dipanare le ombre.

Suncatchers
Suncatcher alla finestra sul tramonto
Luce del mattino
Suncatcher alla finestra sull’alba

Impermanenza (Anitya)

Museo d'Arte Orientale Chiossone
Il Fiume scorre.
Come Foglia sull’acqua,
Cercando il Mare.

Riyueren
Museo d'Arte Orientale Chiossone

Anche oggi il mio è un risveglio di gratitudine: anche se il cielo è grigio, se anche oggi finirà per piovere e i miei progetti che prevedevano bel tempo per essere attuati andranno in fumo, io sono viva, e se sono viva allora il sole è dentro di me; posso comunque dare e ricevere amore.

Come foglie immerse in questo fiume di stelle che è il nostro Universo, in fondo figli ancora all’interno del grembo di una Madre, forse la morte ci partorirà su lidi sconosciuti. 

Mi intreccio un bozzolo di immagini e parole che in fondo mi appartengono per un tempo breve ma vengono comunque attraverso me.

Consapevole della fragilità delle mie ali e della durezza del volo, mi inchino al nuovo giorno e vi regalo un sorriso. Lo lascio qui, in questo cassetto virtuale che è sempre stato il mio blog. Mutazioni del silenzio è l’equivalente del cassetto in cui tenevo nascoste le cose che scrivevo … scritti che puntualmente smarrivo.

Su Mutazioni non si perderanno, anche se io dovessi perdermi per strada.

E vi offro alcune immagini da uno dei miei “luoghi di pace”: il museo d’arte orientale Chiossone.

Museo Chiossone Genova
Museo d'Arte Orientale Chiossone
Museo d'Arte Orientale Chiossone

Per il nostro Sempre.

Vi ho promesso una storia, anzi, una fiaba, perché questo è, in effetti, ma sono qui che cerco le parole, perché non è facile descrivere la magia, specialmente quando entra nella nostra vita e sembra abbia proprio tutta l’intenzione di rimanerci. Alla fine ho deciso di copiare qui quello che è stato il mio biglietto di Natale per Emanuele.

… perché noi non siamo persone “di due pagine”

Perché siamo persone semplici ma non facili

Perché oggi è il 25 Dicembre 2023, il  nostro primo Natale e tu sei il mio regalo così come io sono il tuo

Perché questa è la storia del nostro “per sempre” ed io la scrivo perché per sempre voglio che rimanga.

Vorrei poterti dire il giorno, anche l’ora, se solo potessi ricordare. Forse nemmeno la stagione, so. Eri con un caro amico di mio figlio, di questo sono sicura e ci siamo sempre salutati da allora..

Di quella prima volta in cui il mio sguardo si è inciampato nel tuo sorriso mi sono rimaste impresse nella memoria solo poche cose.

Solo tre, è vero, ma nitidissime, anche a 15 anni di distanza: i tuoi capelli di oro rosso, ondulati e lunghi sino alla vita, la carezza del tuo sorriso e il fatto che eravamo in piedi sul bus che attraversa il nostro quartiere (che abitavamo a una fermata d’autobus di distanza, questo l’ho saputo solo la scorsa estate).

Tu lo hai detto: qualcuno aveva scritto che l’estate del 2023 avrebbe unito due solitudini, dopo che “ci  eravamo girati intorno per 15 anni” – sono parole tue. 

Un’intera estate a camminare raccontandoci le nostre vite ( quelle che a spezzoni, durante i nostri incontri casuali, avevamo iniziato a rivelarci l’un l’altro) a riconoscere, a ricomporre i nostri frammenti (e Dio solo sa in quanti pezzetti c’eravamo – e ci avevano – frantumati).

Il Caso (ma possiamo davvero chiamarlo così, oggi?) ci ha messo uno di fronte all’altra per quindici anni. Solo ora mi rendo conto che era il tuo sorriso che io cercavo ogni volta che salivo su quell’autobus. Anche tu cercavi il mio, forse? Mi piace pensarlo.

Nei momenti brutti della tua vita mi trovavo a salire sul tuo stesso bus. Ascoltavo quando mi raccontavi le perplessità della tua compagna, molto più grande di te. Come può una persona che ti conosce, che ti ama e che tu ami, pensare che tu possa desiderare una donna più giovane? Sono paure inutili, fanno soffrire chi le prova e chi le ascolta.

Siamo stati usati … e abusati, anche. Violentati, soprattutto nell’anima e non sono poche le ferite che ancora ci portiamo addosso.

Ricordo un nostro incontro casuale, uno dei tanti, sempre sul bus, allora stavi parlando col conducente, un tuo amico, e non mi hai vista, io mi tenevo in disparte. Stavi dicendo che lei era malata, in ospedale, e tu non potevi fare nulla, non ti permettevano di vederla perché non facevi legalmente parte della sua vita. Poi per un po’ non ti ho più visto.

Ti ho rivisto dopo diverso tempo – e mi si è spezzato il cuore – mentre scendevi alla fermata del cimitero, con un mazzo di fiori. ( solo adesso so che per alcuni anni, nonostante lavorassi di notte, passavi pomeriggi interi seduto sulla tomba vicina). Te lo dico ora, l’ho invidiata anche in quella circostanza , come in quelle due volte in cui vi avevo visti insieme, per come la guardavi e la tenevi vicina a te, perché un amore così io non lo avevo mai avuto, solo sognato.

Ci siamo incontrati altre volte, sempre in momenti brutti tuoi, quando avevi perso il lavoro, quando avevi dovuto tagliare quei capelli  lunghissimi per non perderlo e poi, come dici giustamente tu, non lo hai perso, te lo hanno tolto lo stesso.

 Ora tu dici che ho sempre avuto una parola buona per te, che ti ascoltavo … ma anche tu facevi lo stesso con me.

Ho cominciato a capirci qualcosa quando i nostri incontri casuali sono diventati sempre più frequenti e sempre più lunghe le nostre conversazioni. Ricordi? Poi ti salutavo sorridendo: “Ci incontreremo alle prossime curve del destino”.

Stavo iniziando a sospettare che se per noi i nostri incontri erano del tutto casuali e inaspettati, forse per Qualcun altro o Qualcos’altro (a seconda di quello in cui si crede) non lo erano proprio per niente.

In tutti questi anni le nostre strade si sono avvicinate sempre di più sino ad oggi, che ci troviamo su una strada unica, una strada tutta nostra. Dove ci porterà io non lo so, io che sono quasi alla fine del mio tempo (ma sono certa che senza di te quella fine sarebbe arrivata molto prima) e te, che in confronto a me sei a malapena alla metà del tuo.

Qualunque cosa ci sarà in fondo a questa strada, come dici tu, ci troverà insieme.

Ti amo.

Ps. Tu dici “per sempre”. Io, che ho vent’anni di più, non so quanto “sempre” ci sarà concesso per cui mi accontento del tutto che c’è nel nostro “ora”.

Buon Natale, amore mio

E non scrivo “FINE” come in ogni racconto che si rispetti.

Questa storia non è ancora terminata. La fine è sospesa.

Benedico quel giorno (pure quella data ho dimenticato) in cui ho messo da parte anche quella poca razionalità che ho sempre avuto e vergognandomi tremendamente ti ho richiamato indietro dicendoti “E dammi un po’ quel numero di telefono”.

Benedico anche quella settimana di silenzio terribile fra di noi a ferragosto, in cui siamo stati male da cani, a postare stati whatsapp io con la nostra panchina vuota e una foglia secca sopra, tu l’urlo di Munch e una gita ai Forti di una desolazione unica.

Quando mi hai detto “Non innamorarti” e io ti ho risposto “Beh, è un po’ tardi”.

Quando mi hai detto ( questa data me la ricordo, era il 27 Agosto 2023 ed eravamo sotto alla tettoia del campo da bocce perché stava piovendo) che volevi essere sicuro, prima di potermi dire “Ti amo”. Ci hai messo solo due giorni per arrivare a dirmelo il 30 Agosto.

Solo noi potevamo avere due date da considerare come anniversario.

La nostra canzone
quella che mi hai mandato stamattina, gran bel pezzo e gran bel testo.

Dicono che un fotografo dovrebbe amare il soggetto delle sue foto: io amo ogni cosa su cui si posano i miei occhi. A maggior ragione quello su cui la mia anima sa di poter anche, finalmente, riposare.

https://www.flickr.com/gp/innerland/Tr9M4471y7

https://www.flickr.com/gp/innerland/53n42N4W38

https://www.flickr.com/gp/innerland/37q5C7M3C1

Che l’amore sia orizzonte, non confine

Moon

Come molti ormai sanno, la mia casa ha una finestra sull’alba e una sul tramonto. Da qui il mio sguardo vola nel mondo, non solo in quello reale  – in cui abito –  ma anche e soprattutto nei mondi interiori – che abitano me.

Così potete vedere anche voi  – insieme a me, ve li regalo – l’alba della luna quasi piena, il sorgere del sole e i colori del cielo al tramonto prima che si faccia buio.

Cieli
Cieli
Cieli
Cieli

Questo per quel che riguarda il mondo reale. Ma anche dentro di me i giorni si alternano alle notti, solo il tempo scorre diversamente: ci sono state notti durate anni tra un’alba fuggevole e l’altra. E ci sono stati giorni in cui pensavo che l’alba non sarebbe tornata più.

Questo post non è per me soltanto: è per farvi sapere che nonostante tutto c’è sempre un’alba per ciascuno di noi e arriva quando ormai si pensa di essere avvolti nel buio, quando non si spera più che arrivi una luce a rischiarare il cammino.

Quando ti sei quasi abituato al buio che ti circonda, arriva qualcuno e si mette al tuo fianco. Non so come spiegarvi, ma immaginate due anime, entrambe sole a camminare nell’oscurità, che si fanno luce a vicenda. Non riesco a trovare altre parole.

E c’è una storia da raccontare, una storia che è una magica fiaba.

Ve la racconto la prossima volta.

Shadows

…alla batteria, il mio orizzonte

Orizzonti. Io ti regalo il cielo.

Horizons

Quando passa troppo tempo fra un post e l’altro  – cosa che accade sempre più spesso su questo mio povero blog – comincio a pormi tutta una serie di domande  (sul senso del mio scrivere, sul perché e sul come lo faccio, o meglio, non, lo faccio quasi più, sull’utilità di mantenere questo blog che peraltro un poco mi costa, giusto per evitare che quei pochi lettori che mi sono rimasti incappino – a me è capitato – nella visione di inserti pubblicitari di mutande da uomo) domande, dicevo, a cui peraltro non trovo risposte che mi soddisfino appieno.

Detto in due parole, anzi, tre: non ho giustificazioni.

Horizons

In realtà una ce l’avrei anche: non trovo il tempo. Come mai? Sono troppo impegnata a vivere nel reale (non che questo spazio non lo sia, reale, lo amo sempre tantissimo, dal lontano 2008 sono, come si dice, “in rete” con foto e parole che parlano comunque di me, il mio mondo è anche questo e fa sempre riferimento alla vita al di fuori dello schermo del pc).

Ma oggi è San Valentino e dal momento che la giornata non è ancora finita, vorrei regalarvi il rosso del cielo dell’altro giorno, visto che il rosso si addice all’amore ed è anche un colore che mi piace tantissimo.

Voglio offrirlo a tutti voi ma in particolar modo a chi, con il suo sorriso, mi ha aperto il cielo soprattutto nel cuore e ha fatto della sua mano un nido per la mia anima.

Horizons

Girando(le) Parole

Girando(le) parole
Girando(le) Parole

Girano, le Parole, nelle curve del destino
Girano e danzano, dalla tua bocca al vento
Poi una volta ancora, dal vento alla tua bocca
Per lasciarmi negli occhi i tuoi colori
E quel sorriso, a ricucirmi il cuore.

Riyueren
Girando(le) parole
Girando(le) parole
Girando(le) parole
Girando(le) parole
Hearts of Light

Per il tuo sorriso e per sempre.

Amo la penombra quieta
Che mi regala il tuo sorriso

Amo il tuo sguardo
Che al mio sguardo offre
Tutto quello che non ha mai visto
E la tua bocca, amo
Che in un sorriso insegna
Alle mie labbra i baci
Che io non conoscevo.

Riyueren

Quando i miei occhi si chiudono nel sonno
È attraverso i tuoi occhi che io sogno
E quando li riapro nel mattino
È attraverso il tuo sguardo che io vedo
E in questo “noi” è  il mondo 
Che si guarda
Sogna e ci respira.

Riyueren

E quando verranno a dirmi che ho troppo amato io risponderò che non ho amato ancora abbastanza.

Per sempre e per il tuo sorriso.

Per il tuo sorriso e per sempre