Così, come

Giacinto

Nulla di ciò che è vivo resta seme:
muove ogni giorno lungo le vie del cuore
ed ogni notte il suo respiro è sogno.

Poi s’inchina o si spezza sullo stelo
ed abbandona al vento il suo profumo.

Riyueren

Giacinto

 

Giacinto

 

Giacinto

Sono questi, ultimi giorni dell’anno, i momenti, gli spazi, delle verifiche e dei bilanci. Nel mio diario assolutamente non virtuale (bensì di splendida, frusciante carta scritta rigorosamente – e piacevolmente – a mano con tanto di stilografica dove solo il colore dell’inchiostro muta, talvolta, a seconda dell’umore, dal nero al rosso passando per il seppia) ho iniziato ormai l’elenco del 2016 che va a chiudersi, elenco che si preannuncia alquanto lungo.

Il riassunto dei momenti della mia vita che intendo restino intimi, cioè soltanto miei, lo pubblico qui, come ho sempre fatto, in forma di poesia (solo la forma, non ho certe pretese per i pensieri che scrivo) e/o di immagine, con buona pace di chi vorrebbe vedere le foto separate dalle parole, come se queste ultime dovessero essere necessariamente delle didascalie o chiavi obbligatorie di lettura… sono sguardi complementari, come presto sarà anche il disegno, perché, nella matematica che conosco io, uno più uno non fa due, ma spesso e volentieri tre e anche quattro o cinque… anche di più, a volte.

Nel mio diario non virtuale ci sono le lezioni che ho imparato nel 2016, naturalmente dopo essere finita dietro la lavagna, essermi autoimposta il berretto da asino come accade sempre da quando mi trovo in questo mondo così strano e tanto diverso da come sarebbe meglio che fosse (non solo per me).

Poi ci sono le decisioni, i propositi (buoni e non 🙂 ) per il nuovo anno.

Dal momento che non riesco proprio a tenere separati parole e immagini, e non mi va di avere inutili doppioni in giro per il web, ho deciso di fare il nido qui su WordPress. Cruna di stella rimarrà in rete aperta e pubblica, come Innerland del resto, ma non aggiungerò nulla, se non un link a questo articolo.

Il mio abbraccio. Auguri!!!  ❤

21 pensieri su “Così, come

  1. Ciao Wolf! Vista la fine del nostro povero Splinder avevo pensato di salvare i miei due blog in piattaforme diverse:in un primo tempo pensavo di tener separati gli scritti dalle fotografie, tranne giusto una per accompagnare le mie parole su Cruna, e così ho fatto per diverso tempo, sicuramente per qualche anno. Ora però mi sono resa conto che immagini e parole sono sempre più una cosa sola, a volte nascono quasi insieme se non contemporaneamente e quindi perché mai separarle?. Da FB me ne sono andata recentemente pur mantenendo il profilo per poter restare in contatto con mio figlio a Stoccarda: i social sono la morte delle parole e della comunicazione almeno di quella che intendo io.Riuscire a distinguere il vero dal falso e ciò che ha valore in mezzo alle stupidaggini di chi fra un po’ scriverà anche quante volte va al gabinetto è una perdita di tempo che non mi posso più permettere. Purtroppo molti blog interessanti sono letteralmente morti e abbandonati (ancora ai tempi di Splinder) proprio a causa dei social e già questo fatto avrebbe dovuto farmi abbandonare il campo molto prima.Ma…meglio tardi che mai.Ricordo molto bene i tuoi post su Splinder, mi piaceva leggerti. Un abbraccio a te, a Lady Wolf e agli “esserini” ❤

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  2. Devo dire che tra tutte le piattaforme in cui sono stata preferisco questa: elencarne i pregi sarebbe troppo lungo… 🙂 W la nostra Genova che è davvero una città splendida.

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  3. Bene, ben… fissata su WordPress, allora! 🙂 In effetti non ho mai troppo capito i “doppioni”, anche se forse un tempo un senso lo avevano: non esistevano i social network e le persone si accalcavano sui blog (e sui forum). Ogni piattaforma di blog era un po’ come i diversi social network di oggi: la maggior parte degli utenti, pur magari essendo iscritti in più “mondi”, finisce per sceglierne uno come “preferito” e disdegna gli altri. Così chi ci teneva a farsi conoscere, spesso apriva il blog su più piattaforme, altrimenti sarebbe stato raggiunto solo sugli altri utenti della sua 🙂 Oggi le cose sono cambiate, molte piattaforme di blog come sappiamo hanno chiudo, altre sono in difficoltà, e saltare da una piattaforma all’altra non è più… disdicevole 🙂
    Bellissimo l’haiku, mi è piaciuto molto! 🙂 Anche io ho, almeno nella grande maggioranza dei casi, riportato sul blog la mia vita… mediandone però la forma. Tu lo fai con immagini e haiku, io lo facevo con “saggi” generici, articoli che non parlavano di me direttamente, ma che dietro avevano gran parte della mia storia.
    http://www.wolfghost.com

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  4. Tantissimi Auguri di Buon Anno a te e famiglia, grazie per aver apprezzato i miei video,mi ha fatto molto piacere (:-))
    Io come ben sai sto portando avanti il blog su iobloggo, ma passo sempre di qua a leggerti e vederei tuoi originalissimi e bellissimi scatti.
    Ancora tanti Auguri, abbracci di cuore e W la nostra Genova! (:-))

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  5. E no, che anche coi disegni hai fatto una partenza (in questo senso!!!) deludente.
    La riprova: che ho subito esultato riconoscendo i miei Navigli e al punto tanto che per un attimo mi è venuta la tentazione di salvarmeli…

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  6. Immagini preziose, drammatiche e nel contempo gentili… hai lavorato di gioielleria…
    Aspetto e aspetto, ma niente da fare: mi freghi sempre… io aspetto di beccarti e finalmente dirti un bel: NON MI PIACE!!!! STAVOLTA CANNI!!! Ciao, Ryu 🙂

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  7. Un abbraccione buona feste sei bravissima Ciao Sonia

    Il 30/Dic/2016 13:21, “Mutazioni del Silenzio” ha scritto:

    > Riyueren posted: ” Nulla di ciò che è vivo resta seme: muove ogni giorno > lungo le vie del cuore ed ogni notte il suo respiro è sogno. Poi s’inchina > o si spezza sullo stelo ed abbandona al vento il suo profumo. Riyueren > Sono questi, ultimi giorni de” >

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