Paesaggi

Nel silenzio
Conosco tutti i passaggi del Silenzio
I paesaggi muti, le nebbie dei colori
Il fiume delle foglie sullo sguardo
Acqua che scorre 
dalla mia riva all’argine del Tempo
Ascolto
Nel silenzio esteso
Il giorno che bussa alla mia porta
Ma tutto è muro, ormai, in questo mondo
Non ci sono aperture nelle cose.

Riyueren
Riflessi
Foglie
Foglie
Ombre
Come isole nella nebbia
Come isole nella nebbia
L'albero (elaborazione B&N)

Send me an angel

Ci sono parole che unite alla musica ti entrano nell’anima e non se ne vanno, restano lì e ti fanno crescere in consapevolezza.

Ci sono canzoni di una poesia infinita che ti aiutano a capire in quale modo la tua vita può aprirsi all’universo. Questo specialmente nel tempo oscuro in cui ci troviamo a vivere.

Negli ultimi due anni mi sono astenuta dal fare commenti: ce n’erano anche troppi e di tutti i generi. Non voglio cominciare adesso, perché dovrei scrivere ben più di un post e non mi sembra il caso.

Mi limiterò a sintetizzare il mio pensiero. Certo, l’Uomo si è evoluto, non ci sono dubbi su questo, basta per esempio vedere cosa riesco a fare qui attraverso una semplice tastiera che permette alle mie parole e alle mie foto di viaggiare nel mondo.

L’umanità si è evoluta, peccato lo abbia fatto nella direzione sbagliata. Dalla clava siamo arrivati ad armi inimmaginabili. Armi, appunto. Siamo tecnologici… ma disumani: grandi cervelli (anche se pure lì avrei qualche dubbio) e cuori inesistenti.

“Here I am. Will you send me an Angel?”

Fog of Light
In questo silenzio che nessuno muove
In questo vuoto senza vento
Io mi guardo altrove

Riyueren
Fog of Light (elaborazione)

Siate come semi che germogliano nella Luce.

The green heart of a leaf (Il cuore verde di una foglia)

Perché dovrei meravigliarmi dei segni che la vita dissemina davanti ai miei occhi? Li assaporo, li lascio crescere in me, germogliamo insieme.

Così, giorni fa, non ho potuto fare a meno di notare questa foglia secca ma con ancora un cuore verde. L’ho raccolta e portata con me. L’ho fotografata. È rimasta uguale a quel giorno mentre io credevo che avrebbe perso quel suo straordinario cuore verde.

Quello su cui i nostri occhi si posano ha sempre qualcosa da insegnarci, qualcosa con cui segnarci. Io mi nutro di questo. Mi piace. Mi piace conservare al mio interno lo stesso cuore verde di questa foglia mentre vado avanti oltre l’autunno, verso il mio inverno e con tutte le mie domande, che forse troveranno la luce di una risposta, un giorno. Forse, o forse no, ma non mi importa più di tanto.

The green heart of a leaf
Quali radici al di qua dell'erba?
E quali sono i limiti del cielo?
Sconfinano orizzonti nel mio sguardo
ma i sogni non vanno oltre la Notte
dentro di me il buio è una domanda
che stenta a farsi luce.

Riyueren

Satori

Satori
Da un respiro all'altro
In dolcezza cammino
Scivolando a volte
Su lacrime di ghiaccio
Mentre con gli occhi volo nel silenzio

Riyueren

Sono stati giorni difficili e sotto molti aspetti. Al dolore per la perdita improvvisa di mio padre (mi sembra impossibile che siano trascorsi già quasi sei mesi) nonostante avesse comunque raggiunto un’età avanzata ( 92 anni, quasi 93, a differenza dei 59 appena compiuti di mia mamma nel lontano 1996) si è aggiunto un desolante coacervo di incombenze burocratiche inimmaginabili ( e non mi riferisco agli esborsi varii il cui culmine avverrà al momento del rogito notarile con 600 euro per “accettazione tacita di eredità”) che, passando per l’imposta di Successione, vanno dalla trascrizione Tari a mio nome ma rate di acconto ancora a nome suo,con conguaglio a dicembre, acconto e saldo Imu seconda casa, certificazioni energetiche, sanatorie di piantine e similari, modifica volture catastali per codice fiscale errato, sino allo sgombero, amarissimo, di un appartamento in cui ho vissuto dall’età di tre anni sino al 1980, anno in cui mi sono sposata.

I miei occhi hanno volato nel silenzio di questi mesi: sono diventati un po’ le mie ali.

Ho pensato molto e scritto poco e comunque non qui.

Ho tenuto (e ancora tengo) una specie di diario dell’anima, dove contano di più le dimensioni interiori, emozioni, pensieri, del resoconto della giornata.

Ogni mattina, dalla mia finestra privilegiata sull’alba, aspetto il sorgere del sole, attendo il primo raggio che scivola, “scappa via” dalle colline all’orizzonte e dal momento che siamo ancora nella bella stagione lo vedo praticamente tutti i giorni.

Il primo raggio è mio e ne sono felice: lo prendo su di me come se io fossi un insetto o un filo d’erba. Lo assorbo nell’anima.

Cerco di coltivare il silenzio nella mente ma anche un canto nel cuore.,

Cerco di capire il senso di questo blog e della mia presenza in rete (dal lontano 2008, ormai). Prima o poi ci riuscirò. Intanto vado avanti.

“Andiamo avanti”, come diceva papà.

Fra rive di parole ( dove il pensiero scorre)

Angel
Il mio Sogno... il mondo
Queste pareti lisce
E alla finestra... il cielo

Queste parole dolci
Che immagino a me stessa
Una casa, per me
Che sorge come il sole

Poi nella notte
L'anima riposa
Chiusa fra le sue ali, dorme
Ma intermittente brilla insieme al cuore

Riyueren
Angel

Le Parole in-segnano i confini, le Immagini aprono Orizzonti: questo pensiero mi accompagna da tempo. Le Parole tracciano un confine, non sono limiti, bensì sponde: le immagino come rive di un fiume dove i pensieri sono acqua che scorre.

Le Parole mi contengono, mi abbracciano. Ne ho un bisogno immenso: ne ho bisogno io, ne hanno bisogno le mie emozioni. Senza nomi, senza confini, senza rive tra cui fluire,nel silenzio, il pensiero non è che un urlo senza fine.

Molte cose sono cambiate. E così doveva essere, come sempre quando si arriva a toccare il limite, il fondo. Avevano detto che il cambiamento avrebbe portato una coscienza nuova: sorrido. Come può nascere una coscienza nuova in chi coscienza non l’ha mai avuta?Consapevolezza? E quale mai? Ormai tutti ragionano solo per opposti: bianco/nero, ricco/povero, ateo/credente, omosessuale/eterosessuale, pro questo/ no questo, quasi si fosse in un eterno derby calcistico. A pensare così si fa prima, niente fatica.

Le sfumature non le vede nessuno, non le prende in considerazione nessuno. Possono essere dolorose, in effetti.

Non mi spaventa l’ignoranza (volendo ci si pone rimedio), mi spaventa la poca intelligenza. Il mix, poi, ignoranza e poca intelligenza, direi che è letale.

Così mi è rimasto il cielo da poter guardare e una riva di parole a cui poter approdare ogni tanto, quando la mia situazione familiare me lo permette.

In questi ultimi tempi non fa altro che venirmi in mente una splendida frase di Gibran, tratta dal mio libro preferito: “Il Profeta”. “(…) io vi ho visti. Adoravate, prostrati, la vostra libertà”

Non ho intenzione di prostrarmi. Riesco ad essere libera anche tra quattro mura. Mi basta poter vedere il cielo, per volare.

Heart
Il suono di una conchiglia
Il rumore della nebbia
Il silenzio del mio nome


Riyueren

Moonsky
Passi in un soffio
Chiedi e non ascolti
Vai oltre
Corri
Non ti fermi
Ma se indugiassi un poco
Con lo sguardo
Vedresti che io esisto
E soprattutto
Che nonostante te io resto viva.

Riyueren

Moonsky

In the sea of heaven

Nel mare del cielo (In the sea of ​​heaven)
Chiudo le mani a nido:
Per il mio volto cerco
Il riposo di un sogno.
Ma fra le dita
Prende forma
Il peso del silenzio

Della marea nel Tempo
Cercavo la sorgente:
Ho avuto il cielo.

Nuvole tempestose
Vele nel cielo azzurro.

Riyueren
Nel mare del cielo (In the sea of ​​heaven)
Nel mare del cielo (In the sea of ​​heaven)
Nel mare del cielo (In the sea of ​​heaven)
Nel mare del cielo (In the sea of heaven)
IN THE SEA OF HEAVEN


I close my hands like a nest:
For my face I seek
The rest of a dream.
But between the fingers
The weight of silence
Takes shape

Of the tide in Time
I was looking for the source:
I got heaven.

Stormy clouds
Sails in the blue sky.

Riyueren