Altri suoni

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Il Castello del Capitano

 

Nel castello del Capitano

 

Nel castello del Capitano

 

Nel castello del Capitano

 

Nel castello del Capitano

 

Nel castello del Capitano

 

Nel castello del Capitano

 

Nel castello del Capitano

 

Nel castello del Capitano

 

Nel castello del Capitano

Quando gioco con la luce e le ombre, io ascolto suoni che solo i miei occhi comprendono. Ovunque io posi lo sguardo, da lì scaturisce una musica ed è come se fossi all’interno di un’orchestra: uno strumento insieme agli altri. Non mi parlavano un tempo dei “colori” della voce?

Capisco oggi che ogni luogo, ogni persona, ogni cosa, è uno strumento musicale.

E probabilmente la nostra vita scorre come una musica, così come sono musica i nostri sguardi sul mondo e su noi stessi: armonie, dissonanze… un fiume sonoro che ci accompagna dal primo all’ultimo respiro.

Guardo le vetrate nella sala circolare del Castello del Capitano: ci arrivo dalle scale che si avvolgono a spirale nella penombra. Anche se ormai so già che cosa incontreranno i miei occhi, quei colori e le loro voci esplodono nella mia anima come il suono dell’organo in una cattedrale. Mi avvolgono, mi dissolvono, diventiamo una sola cosa.

Una vecchia foto, scattata da papà, nel Settembre del 1966, avevo 9 anni, nel giardino di Flora. Forse fra me e la Villa era davvero destino…

Settembre 1966

32 pensieri su “Altri suoni

  1. Siamo quasi coetanee. Hai ragione sul discorso della musica, tutto quanto è armonico richiama una melodia. Ora vado a vedere se da qualche parte esiste una foto mia del genere 😉

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  2. Caro Daniel, non hai idea di quante riflessioni mi stanno facendo fare i vostri commenti, specialmente i tuoi, che siamo molto simili noi due. Avevo di me, soprattutto della mia infanzia, un’immagine alquanto distorta: tutti voi me l’avete fatta vedere in un modo diverso, più bello.

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  3. The first thing I noticed was your smile. I stopped smiling in most photos around the age of five or six. I hated my smile, and as a consequence I look either too serious or too melancholy in many photos of my childhood. To a kindred spirit smiling in her photo at a the same age makes me realize how much of myself I shrouded and sublimated. We are worthy, you and I, of fundamental self-acceptance. ❤️

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  4. Potrebbe anche essere…solo che mica me ne ero accorta 😀 Di certo c’è che siete tutti generosi. E indulgenti.
    Già che ti leggo, help. Mi han tolto anche il lievito…urge una pizza del sabato senza glutine e senza lievito oltre che senza formaggio (praticamente …una suola da scarpe). Ti prego, salvami con una ricetta fattibile e soprattutto…commestibile.

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  5. Cara Fulvia, sì, quella vecchia foto è stata scattata proprio nella stessa Villa. Vedere e sentire, per me ormai non c’è differenza, se posso dire: la Natura toglie e la Natura dà, tutto qui. E io sono felice lo stesso, perché riesco sempre a trovare “un altro modo per”. 🙂 ❤

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  6. Caro Marco, ho visitato per ora velocemente, ma mi riprometto di passare con la calma che richiede, il tuo sito. Eh, viaggi che io non potrò mai fare (chissà se riuscirò almeno a visitare la Scarzuola) per cui, come avrai certo visto, fotografo nei dintorni o addirittura in casa. Villa Pallavicini merita che tu venga a visitarla.

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  7. Caro Daniel, nonostante un Oceano in mezzo si può essere molto vicini. Io so da un pezzo che abbiamo sguardi simili. So perfettamente che anche tu sei rimasto incantato dalla Villa. Più guardo quella vecchia foto, più mi meraviglio, perché, credimi, soprattutto vista attraverso i tuoi occhi e quelli degli amici qui, mi rivela di me cose a cui non avevo assolutamente fatto caso, abituata come ero a sentirmi dire da mia madre che ero un maschiaccio. Ora guarderò con altri occhi le mie vecchie foto. ❤

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  8. Si tratta della stessa Villa? Questo è il castello del Capitano. Vedere e sentire nello stesso tempo, una sensazione fantastica che rende davvero uniche le tue foto e ciò che scrivi. Io difficilmente riesco ad unirli ma li percepisco separati. Anch’io ho foto di quand’ero piccola all’incirca a quell’età ed anch’io ho quei vestitini così seriosi, chissà….comunque davvero c’è un antico legame con quel posto, lo senti proprio nel cuore.

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  9. I am so impressed with these photos, the amount of detail in the shadows, the perfect balance of color, the way you framed them…but above the technical quality, I admire this place that feels familiar even to me, an ocean away, yet never ceases to fill me with sensations similar to the ones you describe. I especially like the two photographs with the iron partition, which feels like a theater staging, perhaps for a wonderful opera. It also feels almost like the “imprisonment” of Beauty, although we know that Beauty can never be contained.

    I see in this girl with spindly legs and a bashful smile something of myself, at that age. ❤️ The way you hold your dress…do little girls even hold their dresses so gracefully anymore? Thank you for the smile you put upon my heart, dear Susanna.

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  10. Eh, sono vecchietta 🙂 Ti ringrazio per la generosità, caro Max. Sono passata da te su iobloggo ma, te lo scrivo qui, dove i tuoi commentatori non arrivano, ;), sono già stata a vedere tutte le foto sul tuo sito e devo farti i complimenti perché ce ne sono di veramente belle.Paesaggi stupendi e luci molto belle. Mancano le tue parole, ma quelle me le gusterò sul tuo blog, passo dopo passo. Buona Luce anche qui 🙂

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  11. Stavo cercando di ricordare i colori di quel vestito, fatto, come sempre, da mia mamma. Credo fosse azzurro e il colletto era fatto all’uncinetto, penso da mia nonna. Ma ero molto pestifera…quella foto stupisce anche me…dovrei vedere se riesco a recuperarne qualcuna in cui non ho “vestitini della domenica” ma cose più consone, cioè…da maschiaccio 🙂

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  12. io quell’anno nascevo (:-)) Davvero bello vedere come le tue emozioni dipingono il paesaggio e tutto ciò che incontri. Il famoso castello del capitano che anch’io ho fotografato visto attraverso i tuoi scatti sembra acquistare nuova luce, come se le stesse vetrate rinascessero dinanzi al tuo sentire il mondo.
    Come sempre resto incantato dal tuo percorso fotografico, e da come esprimi le tue emozioni. Bravissima!
    Grazie del commento da me, da oggi ho iniziato una nuova lunga narrazione, mi fa piacere sapere che la seguirai. (:-))
    Buona giornata e buona luce. (:-))

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  13. Gli occhi che permettono di ascoltare e sentire le voci nitide, i conciliaboli e chiacchierone del silenzio. I discorsi e la musica che ne scaturiscono sono tanto numerosi e intensi che a volte bisogna richiamarli come si fa con i bambini o le persone logorroiche.

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