Street

Genova

Posso fotografarti? Ne ho il diritto? Posso prendere il tuo dolore, la tua gioia, la tua anima, il tuo sguardo… e mostrarlo e condividerlo con il mondo?

Forse non sai nemmeno che quando non ti metti in posa il mio occhio coglie tutto di te, quello che non vorresti mai far vedere e anche quello che neppure tu vedi.

Ti fotografo di nascosto, ti derubo di un sorriso, approfitto di un momento di debolezza, di disperazione, di umiliazione (rendendoti pure ridicolo)… e magari me lo vendo anche?

Mi dispiace, ma la street non fa per me: preferisco fotografare la gente per strada o così in controluce o semplicemente con gli occhi.

Oggi ho visto un signore seduto quasi per terra, con due cani, non sembrava chiedere l’elemosina, benvestito, forse era seduto lì ad aspettare qualcuno. Un cane era molto fiero, taglia piccola come il mio Sunny, manto nocciola, coda diritta, dominante, attento; l’altro nero, anche lui ( o lei?) piccolo, accovacciato ai piedi del padrone. Quel signore era bellissimo: cappello, occhiali, barba e baffi bianchi e soprattutto sedeva nella luce radente del tardo pomeriggio, quella che rende preziosa ogni cosa su cui si posa. Il viso era sereno, lo sguardo dolce, probabilmente se io avessi tirato fuori la mia piccola Lumix Lx 100 non avrebbe detto nulla… ma io non l’ho fatto. Già mi sembrava di avergli rubato questo suo momento con i miei occhi.

Oggi ho visitato alcune mostre di fotografia, una decisamente di street: belle foto, belle inquadrature, molto meno bella la luce in stampa che in proiezione (questa è una fregatura del digitale, temo). Quella di Bresson, stupenda, era decisamente al contrario: proiezione “spenta”, originali con una luce specialissima ( e qui l’analogico dice la sua e la dice più che bene).

Mi piace, quando posso, andare per mostre: non soltanto imparo cose, metto anche a fuoco i miei pensieri e le mie intenzioni sugli scatti futuri.

Ovviamente alla fine ho fatto un po’ di street. A modo mio. 🙂

Genova

 

Genova

 

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Genova

Ps. Oggi si fotografa di tutto, senza permesso, si pubblica ovunque e senza riflettere. Io dico che dove non c’è pensiero non c’è il rispetto. L’amore, poi… sta diventando una cosa da alieni. E non solo in fotografia.

31 pensieri su “Street

  1. Caro Daniele, intanto grazie, ma penso che anche a te calzi la definizione di Antonella. 🙂 E non dirmi che non ci vuole fantasia per lavorare con quelle fotocamere ( e soprattutto costruirle)…come mi piacerebbe provarci…

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  2. Sai, Fulvia, leggendo la tua definizione, “foto da cartolina”, mi sono resa conto che anche nello street ci sono foto del genere: di solito lo si dice di foto paesaggistiche…ahimé che temo che lo siano anche certe foto di street (intendo quelle con barboni, persone con problemi…ecc…). Temo che siano fatte con lo stesso spirito …”paesaggistico”.

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  3. Belle queste foto Susanna perchè come sempre cogli l’essenziale, ciò che veramente comunica qualcosa a chi guarda, poi ci sono le foto da cartolina, ma è completamente diverso ed è un altro discorso.

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  4. Ancora grazie di cuore. Mi rendo conto che è penalizzante pensarla come la penso io sullo street, però sinceramente non se ne può più di certi atteggiamenti per cui se hai la fotocamera in mano tutto è lecito.

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  5. Temo che non sia solo una moda, ma anche un “modo”, una modalità, voglio dire, tipica del nostro tempo e della nostra dis-umanità che continua a tagliare il ramo su cui sta seduta. Una buona giornata a te! ❤

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  6. Grazie Marta <3. Ti confesso che mi fai ripensare alla motivazione del portfolio con cui avevo vinto la Penisola di Luce nel 2012: "Per la fotografia emozionale con la quale ha condotto l'umanissima ricerca della propria identità". Credo che potrebbe essere esteso al mio modo di pensare la fotografia. 🙂

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  7. Condivido il tuo pensiero, che dici siamo di fronte all’ennesima “moda”? Io penso di si…tutti fotografi “street”, anzi tutti si “sentono” fotografi! E’ un piacere aver scambiato due chiacchiere in allegria, grazie e buona serata! 65Luna

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  8. Se c’è passione, vera…non puoi che essere una fotografa dell’anima; qualsiasi cosa tu possa guardare la rilanci all’osservatore con la tua emozione: ed è condivisione 🙂

    Complimenti sempre
    .marta

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  9. Qui il discorso si fa lungo. Ma ci provo. Naturalmente parlo partendo dalla mia poca esperienza (9 anni consecutivi di digitale e un po’ di analogico diecimila anni fa, interrotto perché costava troppo). Ci sono due tipi di file digitali che “escono fuori” dalla fotocamera. Il jpg subisce una “lavorazione” già all’interno della fotocamera stessa, è un file compresso…se tu lo lavori ulteriormente al pc ad ogni passaggio perdi in qualità ( e la qualità ha decisamente a che fare con la stampa). Poi c’è il file Raw o Nef ( a seconda della fotocamera che usi) ed è l’equivalente digitale del vecchio negativo di una volta: significa che ci sono tutti i dati rilevati dal sensore ma deve essere sviluppato al pc così come se fosse una camera oscura (il pc oggi è una “camera chiara”, in realtà).
    E qui cominciano i problemi: ti trovi a lavorare con un file su di un monitor, quindi devi riuscire a capire come quei colori che vedi risulteranno poi in stampa. C’è gente che impazzisce per tarare il monitor con la stampante che poi verrà usata. Mi fermo qui, altrimenti faccio venire il mal di testa a te e a tutti quelli che mi leggono. Ti dico solo che c’è pure il problema della carta su cui stampare (giusto per completare l’opera). Solitamente le foto digitali in stampa sono più scure di quelle a monitor: ovvio, non hanno la luce dietro e quindi bisogna sempre tenerne conto…
    Scusami, magari ho scritto cose che tu già sapevi… 😦

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  10. Sicuramente è così. Non sai quanto mi piacerebbe ritrarre le persone, ma non di nascosto , no: di fronte, nel senso di averne il permesso, invece, per far loro vedere quanto possono essere belli e magari loro nemmeno lo sanno (mi è capitato, qualche volta, ed è stato bello osservare il loro stupore). Chiaramente ci sono persone che vedo in strada o in altri luoghi e a cui non farei mai un ritratto…si spaventerebbero se vedessero come sono (parlo di estetica…interiore). Non so se agli altri succede, ma la mia fotocamera, o perlomeno quando ci sono io dietro, quindi mi è già successo con tutte le fotocamere che ho avuto, sembra colga in qualche arcano modo, l’essenza di quello che ha davanti, specialmente se è un essere vivente. Va a capire…

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  11. Io quando ero su FB ho visto letteralmente di tutto: non discuto sulla bellezza delle immagini, che se uno riesce a fare brutte foto in certe situazioni è meglio che lasci perdere… foto molto belle, anche se tutte sembrano fatte dalla stessa mano ( o dovrei dire occhio?) pur essendo ad opera di persone diverse.
    Foto di bambini disagiati ( minori, oltretutto, e chissà dove erano i permessi), foto di gente costretta a rovistare nell’immondizia, personaggi abbruttiti, disabili, con problematiche fisiche e psichiche…oppure persone fotografate in situazioni di ridicolo ( tipo uno che si china e gli si vede una porzione di sedere – e qui il fotografo emergente commenta “una botta di culo”…e in bacheca si fa pure un bel selfie con tanto di dito alzato…No, non fanno per me queste cose. Sono vecchia, non ho bisogno di fotografare per vivere, quindi evidentemente posso permettermi di scegliere cosa fotografare e cosa assolutamente non fotografare, come nelle regole di Gilardi. E di questa povera umanità “rubata” per strada non andrei mai a farne anche libri, tanto meno portfolio. Lo so, la chiamano “documentazione”… ma a me non piace. Soprattutto non mi piace il modo in cui la fanno e il modo in cui la presentano. Ora tocca a me scusarmi per la lunga risposta 😀

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  12. Forse dipende da quello che la fotografia significa per chi fotografa. A me piace chi mette a fuoco sè stesso ma anche chi mette a fuoco gli altri purché questi altri siano d’accordo perché altrimenti la percepirei come una violazione…

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  13. Anche io non sono una professionista, solo un’appassionata, di fotografia. La mia idea forse è un po’ diversa: è vero che in qualche modo uno scatto “ferma” un momento, ma non è questo, non è il ricordo, quello che io intendo fotografare. A me principalmente interessa rendere visivamente le emozioni che provo e i pensieri che mi vengono in mente di fronte alle emozioni ( a volte li scrivo, anche…a volte lo scatto nasce dopo la scrittura). Forse non è nemmeno più fotografia, forse è qualcosa che si avvicina di più alla meditazione. Senza contare che molto spesso quello che fotografo mi fa da specchio: fotografando il mondo io indago me stessa. Come scrivo sempre: prima di ogni scatto io devo mettere a fuoco…me stessa.

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  14. Io penso che, si fotografa per immortalare il momento, per tenersi stretto il ricordo, per rivivere attraverso l’immagine quell’istante. Per lo meno, io la mia fotografia da non professionista, la intendo così. Bellissime foto della mia città! Grazie 😊😘

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  15. La penso esattamente come te sulla street, tra l’altro sembra che chi si e’ avvicinato al mondo della fotografia negli ultimi anni , lo dica con vanto di essere uno “Street photography”: prendere immagini senza permesso e senza rispetto. La street puo’ essere anche quella che fotografi tu, o anche io, anche se non al tuo livello! Scusa il mio lungo pensiero, buona giornata. 65Luna

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  16. ho visto anch’io la mostra su Cartie Bresson, molto interessante per gli amanti della fotografia come noi. Concordo sul fatto della street art, troppo invasiva a mio vedere, anche se è diventata un’arte a se stante. Anch’io preferisco riprendere soggetti nello scenario naturale, come elementi strutturali del paesaggio che vado a descrivere, ma mai nel dettaglio. Ognuno si specializza nell’arte fotografica che sente più vicina a se. Nel mio caso è quella paesaggistica. (:-))
    Buona giornata. (:-))

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