Villa Panza (Varese)

Quando studiavo musica, migliaia di anni fa, mi dicevano che un brano, una volta imparato, doveva essere accantonato e “lasciato riposare” per poi riprenderlo dopo un certo tempo: il suono andava in effetti come sedimentando e maturando all’interno. Forse l’anima lo assaporava, lo gustava sino a trarne l’essenza…era come un seme piantato nel terreno, annaffiato dal Tempo. Tu quasi lo dimenticavi dentro di te e poi lo ritrovavi fiore… a volte persino frutto.

Credo sia così anche per le foto: gli sguardi, lasciati sedimentare, crescono e maturano emozioni. Così questa è la Villa Panza che è spuntata dai miei Nef.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ps. ..e la mostra di Wim Wenders era una meraviglia.