Impressions de fleurs et de l’herbe dans le vent

Ho avuto modo, anni fa, di assistere ad alcune lezioni sull’ arte dell’ikebana.

Per i primi due giorni, con l’insegnante italiana, la mia sofferenza e quella dei fiori erano in sintonia.

Poi…l’arrivo dell’insegnante giapponese ed i fiori che improvvisamente si offrono alla bellezza del suo sguardo e alla delicatezza delle sue mani che li spogliano rapidamente ora di una foglia, ora di un bocciolo, ma nello stesso tempo, incredibilmente, li arricchiscono.

Nei miei occhi non c’era più sofferenza, solo stupore… e meraviglia.

Non ho dimenticato quell’ incontro con l’essenzialità.

Soprattutto non lo hanno dimenticato i miei occhi.

Ieri mattina ho “viaggiato”, come mio solito, sotto casa: complice il vento, ho lasciato che i colori si liberassero della forma, così come altre volte lascio che la forma si liberi dei colori.

Da parte mia semplicemente libero il mio sguardo da ogni… formalità.

Tutto quello che desidero è trovarmi ad essere una cosa sola con quello che vedo e che mi vede a sua volta: alla fine i nostri sguardi, le nostre essenze… coincidono, si sovrappongono in una specie di messa a fuoco reciproca; è allora che scatto, è allora che la post produzione non deve andare “oltre”, la mia mano sul mouse si ferma.

In quell’istante è racchiuso tutto il tempo possibile…anche il tempo futuro…

E il vento smuove i colori dentro me, toglie ogni forma superflua: il mio cuore danza sul suo stelo.

ps. ho ripreso anche alcuni scatti meno recenti (papaveri) ri-guardandoli con gli occhi di oggi.